L’Archivio storico del Seminario, che a partire dal 1997 è soggetto ad un continuo intervento di riordino e inventariazione, conserva i documenti prodotti dall’ente Seminario lungo il corso della sua storia e una serie di archivi aggregati relativi a personalità civili e religiose e associazioni che hanno operato nella società e nella Chiesa bergomense. Attualmente conta circa 1700 buste e 1800 registri, conservati in circa 300 metri lineari di scaffalature e articolati in diverse serie archivistiche, in base all’organizzazione originaria delle carte e della struttura dell’ente; periodicamente, inoltre, viene versata in archivio nuova documentazione storica, portando ad un’azione costante di implementazione e revisione sistematica del patrimonio.

Gli estremi cronologici delle carte e dei documenti vanno dal XIV secolo ad oggi.

Orari di apertura

Per consultare la documentazione conservata presso l’Archivio storico del Seminario vescovile di Bergamo occorre concordare un appuntamento tramite l’indirizzo di posta elettronica archivio@seminario.bg.it oppure tramite il numero di telefono 035.286.221.

Le carte seminariali non solo mostrano l’evoluzione del Seminario nel corso del tempo, ma anche la sua continuità: se la serie “Patrimonio” permette di prendere visione di quanto e come è cresciuto il patrimonio del Seminario dal Cinquecento ad oggi, la serie “Sede del Seminario” mette in evidenza i diversi passaggi di luoghi ed edifici che sono stati presidio della vita e delle attività dell’ente, con tutte le sistemazioni, manutenzioni e ristrutturazioni occorse ai fabbricati; ancora, la serie “Scuola” tiene conto della programmazione e della calendarizzazione scolastica, dalle scuole medie alla scuola di Teologia, passando per il Liceo; questo, però, non basta a definire il complesso di attività di studio, ricreazione e crescita svolte attorno all’istituzione scolastica, e per questo è buona cosa seguire anche il racconto della serie “Comunità”, che narra tutto ciò che viene svolto in ogni gruppo studentesco seminariale.

Un archivio in continuo divenire, specchio dell’istituzione che lo produce.

Di seguito vengono elencati i fondi archivistici conservati nei depositi della Biblioteca diocesana.

L’Archivio storico del Seminario vescovile di Bergamo conserva gli atti prodotti, ricevuti e spediti dal Seminario nel corso della sua storia. Gli atti sono stati suddivisi in tre grandi sezioni (Carteggio, Registri, Sezione multimediale) che identificano la tipologia materiale dei documenti. La struttura archivistica in cui si articolano le sezioni stesse ricalca quella degli uffici e delle funzioni dell’istituto, secondo il metodo storico di ordinamento.

Serie archivistiche della sezione Carteggio:

  1. Amministrazione
  2. Patrimonio
  3. Sede del Seminario
  4. Direzione
  5. Riservato
  6. Culto
  7. Comunità
  8. Scuola
  9. Beni culturali

Serie archivistiche della sezione Registri:

  1. Cataloghi generali
  2. Registri amministrativi
  3. Registri scolastici
  4. Registri riservati
  5. Registri delle Congregazioni
  6. Registri dei legati
  7. Registri delle S. Messe
  8. Registri dei Sacri Ordini
  9. Registri della Biblioteca

Serie archivistiche della Sezione multimediale:

  1. Sede del Seminario
  2. Patrimonio
  3. Vita di comunità

Estremi cronologici: 1488 – oggi

Consistenza: ca. 3.000 pezzi tra buste e registri

L’Opera San Gregorio Barbarigo fu voluta dal vescovo di Bergamo mons. Luigi Maria Marelli, preoccupato dal forte calo delle vocazioni, accentuatasi nel periodo del primo dopoguerra. Avendo constatato che una delle cause principali del calo delle vocazioni erano le difficoltà finanziarie che gravavano sulle famiglie, le quali non potevano permettersi di mantenere i figli in Seminario, il Vescovo pensò di dare vita a un istituto che si dedicasse esclusivamente a coltivare le vocazioni ecclesiastiche e ad aiutare finanziariamente i giovani in difficoltà.
L’Opera Barbarigo sorse nel 1925 e venne dedicata al beato Gregorio Barbarigo, che era stato vescovo di Bergamo dal 1657 al 1664. Dal 1936 al 1947, per fare conoscere maggiormente e incrementare l’azione dell’Opera nel territorio della Diocesi, si decise di farla agire insieme alla più nota e diffusa Unione missionaria del clero. Nel 1936 debuttò il bollettino dell’Opera, “Il seme”, abbinato a “Vita Eucaristica”. Nel 1947 l’Opera Barbarigo si affiliò alla Pontificia Opera delle vocazioni, istituita da Pio XII nel 1941. Dal 1948, quando si staccò dall’Unione missionaria, ebbe una sua sede propria, in via Paleocapa: iniziò da quel momento il periodo più fecondo della sua attività, che durerà fin verso la seconda metà degli anni Sessanta. Nel 1950 venne dato alle stampe il primo numero del bollettino Alere, che riprende il nome dal giornaletto fondato nel 1937 dai seminaristi liceali iscritti all’Associazione liturgica misionaria apostolica. Dal 1998 la sede dell’Opera è stata trasferita presso il Seminario.

Estremi cronologici: 1925 – 1997

Consistenza: 44 buste, 105 registri, 32 album fotografici

Il fondo Famiglia Adelasio è costituito dagli archivi delle famiglie Adelasio, Boselli, Donati, Furietti e Passi, acquisiti in seguito a incrementi patrimoniali e politiche matrimoniali. Esso è giunto in Seminario in seguito alla morte, avvenuta il 07 aprile 1828, del sacerdote Gerolamo Adelasio, che era stato nominato usufruttuario ed esecutore testamentario dei beni della sorella Giulia Adelasio, vedova Passi, la quale aveva nominato come erede universale il Seminario.

Estremi cronologici: 1392 – 1883

Consistenza: 28 buste

Il fondo Famiglia Fenaroli è stato donato alla Biblioteca diocesana del Seminario vescovile di Bergamo il 04 febbraio 2021, insieme ad alcune scatole contenenti materiale librario.
L’archivio raccoglie le carte relative a due fratelli della famiglia Fenaroli di Tavernola, don Giovanni Battista e don Galeazzo Fenaroli, vissuti rispettivamente tra il 1779 e il 1853 e tra il 1799 e il 1877. Costoro, avendo frequentato entrambi la Scuola del Seminario vescovile di Bergamo, dopo l’ordinazione sacerdotale divennero parroci a Calcinate, il primo, e Tavernola, il secondo. La documentazione testimonia l’attività parrocchiale compiuta dai fratelli Fenaroli, le loro interazioni con la famiglia di origine, la Curia di Bergamo (di particolare interesse risulta il carteggio con due vescovi di Bergamo del XIX secolo, mons. Carlo Gritti Morlacchi e mons. Pietro Luigi Speranza), sacerdoti, religiosi e laici, la loro passione per i componimenti poetici e letterari in particolare di carattere religioso, la loro provenienza dettata dalle carte risalenti alle famiglie Fenaroli di Brescia e di Tavernola (nei documenti vengono citati i seguenti componenti: Lelio Fenaroli, con fratelli e sorelle, ossia don Giovanni Battista, Riccarda, Isabella, Tranquilla e Teresa, per il ramo bresciano della famiglia nel XVII secolo; Matteo Fenaroli per il ramo di Tavernola nel XVII secolo; Pietro Fenaroli e Margherita Foresti con i figli don Giovanni Battista, parroco di Calcinate, don Galeazzo, parroco di Tavernola, Paolo, Catarina e Appolonia, per il ramo di Tavernola nel XIX secolo).

Estremi cronologici: 1617 – 1878

Consistenza: 3 buste

Per avere una panoramica sul patrimonio archivistico, si rimanda alla pagina Storie di carta, periodicamente aggiornata con piccole narrazioni tratte dai documenti seminariali.